PROGETTO ARCHINRETE

Unione Europea, «i2010: Biblioteche digitali»1

Il 10 giugno 2005 la Commissione dell’Unione Europea ha presentato l'iniziativa «i2010: Biblioteche digitali» volta ad ottimizzare i benefici derivanti dall'utilizzo delle nuove tecnologie dell'informazione per la crescita economica, la creazione di posti di lavoro e la qualità della vita dei cittadini europei. La Commissione ha definito le biblioteche digitali come un aspetto fondamentale dell'iniziativa. Nella comunicazione «i2010: le biblioteche digitali» del 30 settembre 2005, ha illustrato la sua strategia per la digitalizzazione, l'accessibilità on line e la conservazione digitale della memoria collettiva dell'Europa, che comprende materiale stampato (libri, riviste, giornali), fotografie, oggetti museali, documenti d'archivio, materiale audiovisivo. Successivamente, nella Raccomandazione del 24 agosto 2006 la Commissione2 si rivolge agli Stati membri affinchè raccolgano informazioni sulle attività di digitalizzazione in corso o previste e di creare elenchi di tali attività di digitalizzazione per evitare la duplicazione degli sforzi e promuovere la collaborazione e le sinergie a livello europeo e di fissare obiettivi quantitativi per la digitalizzazione di materiale analogico contenuto in archivi, biblioteche e musei, indicando l' aumento previsto di materiale digitalizzato che potrebbe entrare a far parte della biblioteca europea digitale. Nel testo così viene affermato: «È opportuno raccomandare agli Stati membri i provvedimenti che applicano tale strategia al fine di ottimizzare, per mezzo di internet, il potenziale economico e culturale del patrimonio culturale europeo. In tale contesto, è opportuno incoraggiare la digitalizzazione del materiale contenuto nelle biblioteche, negli archivi e nei musei. L'accessibilità on line del materiale metterà i cittadini di tutta Europa in condizione di accedervi e di utilizzarlo a fini di studio, lavoro o svago. Essa garantirà inoltre al patrimonio europeo diversificato e plurilingue una presenza chiaramente visibile in internet. Il materiale digitalizzato può inoltre essere riutilizzato in settori quali il turismo e l'istruzione, nonché nell'ambito di nuove attività creative». La digitalizzazione rappresenta un mezzo importante per garantire un accesso più ampio al materiale culturale. In alcuni casi costituisce l'unico mezzo per assicurare la messa a disposizione di tale materiale alle future generazioni. È per tale motivo che negli Stati membri dell’Unione Europea si sono avviate numerose iniziative di digitalizzazione.

Regione Campania: Obiettivo Operativa 1.10 – attività c)- PO FESR 2007-2013

La Regione Campania ha recepito lo spirito dell’esigenza espressa dalla Commissione Europea e ha adottato, nella proposta di Programma Operativo Regionale Campania FESR 2007-2013, l’Obiettivo Operativo 1.10 “La cultura come risorsa”, che si è prefisso lo scopo di promuovere il sistema della Cultura in Campania, sollecitando e sostenendo sinergie, risorse e azioni che potessero contribuire a modificare, in maniera incisiva, lo scenario complessivo e l’offerta culturale. All’interno dell’Operativo 1.10 del POR FESR 2007-2013, è stato deliberato di approvare l’Avviso pubblico denominato “Digitalizzazione e messa in rete di archivi e biblioteche - beneficiari soggetti privati”3, bando cui ha partecipato l’Archivio Storico della Diocesi di Caserta con il Progetto “Archinrete”. Il Progetto Archinrete è stato approvato con Decreto Dirigenziale n. 48 del 14/02/2012 ed è stato ammesso a finanziamento, a valere sui fondi PO FESR Campania 2007-2013, con Decreto Dirigenziale n. 197 del 12/12/2013 e Decreto Dirigenziale n. 964 del 31/10/2014. Dopo la sottoscrizione dell’Atto di Concessione in data 18/11/2014, ha avuto inizio in data 19/11/2014 e portato a termine entro i termini previsti dallo stesso Atto di concessione.

Archinrete: la digitalizzazione dell’Archivio diocesano di Caserta - Contesto campano

Nelle dinamiche globali in atto, ogni sistema locale fonda la propria competitività territoriale sull’insieme vario e complesso delle internalità che definiscono l’originalità e l‘identità dei luoghi. Le componenti naturali e culturali, interagendo in una dimensione sia spaziale che temporale, configurano una struttura flessibile le cui progressive sedimentazioni riemergono, interagiscono, si integrano ogni volta in modo eterogeneo e innovativo a seconda delle aspirazioni e delle percezioni di ciascuna collettività. In tal prospettiva il background culturale di un ambito locale non è considerato come semplice stratificazione di strutture il cui ruolo è compreso e compresso tra precisi limiti temporali, ma come insieme di forme in grado di riacquisire funzionalità e arricchirsi di significati al di là degli scopi ben precisi che ne determinarono l’origine. La capacità degli abitanti di comprendere e ridefinire i ruoli di un patrimonio diffuso e variegato rappresenta di per sé un vantaggio competitivo: in tali casi l’immagine del sistema territoriale di appartenenza viene rimodellata a partire dalle risorse endogene, dalle vocazioni locali che costituiscono il “genius loci”.
Nessun luogo è senza “Genio”, diceva Servio nell’antica Roma, cioè senza un’entità soprannaturale che ne identifichi il carattere. Alcuni luoghi, già a livello naturale, possiedono un’identità molto forte ed è là che solitamente l’uomo ha lasciato il segno della sua presenza. La Campania possiede un “genius loci” di inestimabile valore che va “riscoperto” e rivelato attraverso le espressioni, proprie dei luoghi di riferimento, legate alla storia, all’arte, alle tradizioni, alla musica, al patrimonio culturale nel suo complesso che rappresentano il valore aggiunto che ci si aspetta. E’ da queste premesse che nasce il progetto Archinrete e si inserisce nel più ampio contesto delle politiche di promozione culturale in Campania, quale asse portante dell’attrattività culturale in regione. Si tratta di un settore che evidenzia, da una parte, un’offerta culturale in costante crescita e positivi ritorni, ma inevitabilmente risente della grave congiuntura economica globale delineatasi negli ultimi anni. Al fine di favorire lo sviluppo della regione e rafforzare le potenzialità che il territorio campano possiede, le politiche europee indirizzano sempre più verso la creazione di una “dimensione culturale diffusa”, fondata sulla valorizzazione delle espressioni culturali ed artistiche locali. Infatti, l’interazione tra gli interventi culturali e la promozione turistica costituisce da sempre uno degli assi portanti delle strategie per lo sviluppo territoriale. Sia pur con accentuazioni diverse a seconda degli ambiti di intervento, essa riguarda contemporaneamente il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico regionale ed il recupero e la valorizzazione delle qualità e delle identità culturali di un territorio in ambito demoetnoantropologico. L’alleanza tra cultura e turismo si declina in modo completo solo all’interno di una visione integrata del territorio in cui patrimonio artistico, culturale, specificità antropologiche e vocazioni economiche produttive costituiscono ormai l’essenza di ogni programma di marketing territoriale.

Il progetto

Il progetto Archinrete, in quanto mirato alla digitalizzazione e messa in rete del patrimonio documentale dell’Archivio della Diocesi di Caserta, è stato realizzato per valorizzare le preziose testimonianze di un parte del notevole patrimonio culturale campano quale leva per la promozione della conoscenza e del grado di attrattività della regione. Il progetto Archinrete si inquadra in uno scenario istituzionale in cui la tecnologia dell’informazione ha assunto il ruolo di fattore critico di successo, tanto che lo stesso funzionamento di molte istituzioni pubbliche è fortemente improntato alla innovazione tecnologica e gestionale che si concretizzano in progetti di e-government. L’obiettivo del progetto è consistito nella realizzazione di sistemi informativi altamente innovativi, basati su un’infrastruttura tecnologica ad alto contenuto di innovazione in grado di integrare comunicazione e cooperazione. Nello specifico il progetto ha registrato la realizzazione di tre fondamentali tappe: - digitalizzazione dei documenti maggiormente rilevanti dell’Archivio Diocesano; - messa in rete attraverso la partecipazione al Sistema Archivistico Nazionale mediante BeWeb; - attuazione di un programma di comunicazione integrata per favorire la fruibilità del patrimonio archivistico. Il progetto di digitalizzazione e messa in rete del materiale archivistico, nell'ambito della partecipazione al Sistema Archivistico nazionale, risponde a due importanti esigenze: la conservazione degli originali e la possibilità di consultare il materiale documentario via internet. La riproduzione in formato elettronico consente il mantenimento degli esemplari grazie alla limitata necessità della consultazione diretta e soprattutto forma un patrimonio informativo che, integrato da un appropriato sistema di diffusione come la rete, può essere raggiunto a prescindere dall’inaccessibilità fisica dell'oggetto. L’infrastruttura tecnologica ha permesso di migliorare la fruibilità dei servizi che caratterizzano l’operatività dell’Archivio, alimentando in modo automatico e integrato le basi dati del Sistema Informativo-Informatico diocesano. Il progetto proposto, grazie all’ausilio delle tecnologie, garantisce agli utenti e alla collettività campana e nazionale una migliore interazione dal punto di vista funzionale e gestionale. Va, inoltre, evidenziata la valenza in primis culturale del progetto: posto che “gli archivi sono i luoghi della memoria”, essi documentano la storia delle istituzioni mettendone in risalto l'attività religiosa, culturale e assistenziale, favorendo la comprensione storica delle espressioni artistiche che nei secoli si sono evolute sino ai giorni nostri.

Gli standard qualitativi del progetto

Al fine di garantire il conseguimento degli obiettivi prefissati, il lavoro di digitalizzazione dei documenti maggiormente rilevanti dell’Archivio è stato realizzato utilizzando gli standard “MAG versione 2.0.1. Addenda al manuale utente – integrazione archivi” definiti dall’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni Bibliografiche (ICCU). La successiva messa in rete, attraverso la partecipazione al Sistema Archivistico Nazionale con la produzione di un inventario analitico digitale elaborato con software che rispetti gli standard internazionali ISAD (G) e ISAAR (CPF), è stata portata a termine grazie soprattutto alla collaborazione con l’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana: la concreta possibilità di utilizzare il softaware CeiAr ha consentito di agganciare tutto il materiale digitalizzato nel portale BeWeb, portale riconosciuto dal Sistema Archivistico Nazionale grazie alla Convenzione tra l’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana e il Ministero per i beni culturali - Istituto centrale per gli archivi, sottoscritta in data 10 marzo 2015. Naturalmente, al fine di valorizzare appropriatamente il patrimonio archivistico della Diocesi, il sistema informativo, basato su un’infrastruttura tecnologica ad alto contenuto di innovazione in grado di integrare comunicazione e cooperazione, è stato realizzato utilizzando attrezzature e software di ultima generazione e già sperimentato in Archivi di alto valore culturale Infine l’attuazione di un programma integrato di comunicazione permetterà l’accessibilità e la fruibilità del patrimonio archivistico, rispettando gli obiettivi prefissati e le azioni previste nel contesto di ampia coerenza con le finalità dell’Avviso pubblico bandito dalla Regione Campania.

Il patrimonio digitalizzato

Il patrimonio archivistico interessato dal progetto, dal punto di vista storico, artistico e culturale, è costituito dai documenti di grande interesse che costituiscono la struttura dell’Archivio e risalgono al nucleo della Riforma Tridentina, che sancì l’obbligo per tutte le Diocesi di conservare il patrimonio documentario inerente la vita della Chiesa locale. Rispetto al patrimonio di cui è dotato l’Archivio, il progetto di digitalizzazione è stato concentrato su alcuni esemplari di grande rilievo storico appartenenti al Fondo pergamenaceo ed al Fondo cartaceo. Si tratta di documenti risalenti al periodo compreso tra il XIV ed il XVIII secolo, di notevole pregio, come ad es. la Pergamena Angioina del XIV sec., la Pergamena del vescovo Mandina del XVI sec. o gli atti inerenti la vita della comunità e che offrono una spaccato davvero interessante della vita del periodo. Di seguito, in forma schematica e secondo l’inventariazione effettuata, l’elenco dei documenti digitalizzati:

Obiettivi

In sintesi, Archinrete non ha avuto solo fini di rinnovamento tecnologico, quanto piuttosto l’obiettivo prioritario di divulgare il patrimonio culturale conservato negli atti dell’Archivio diocesano creando una rete di rapporti di qualità tra istituzioni. Archinrete intende pertanto essere uno strumento operativo e conoscitivo per le comunità locali che avranno la possibilità, usufruendo dei risultati delle attività progettuali, di diventare protagoniste nella gestione e valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Archinrete mira a promuovere la tutela e la valorizzazione della “memoria” al fine di soddisfare le esigenze di una conservazione attiva, la sola che consente il reinserimento del vissuto storico, inteso come conoscenza e coscienza storica, nel circuito vitale della storiografia. Perché ciò sia possibile è necessario instaurare e incrementare un rapporto dialogico con la società civile, soprattutto in termini di conservazione, tutela e valorizzazione.

 

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1 http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+REPORT+A6-2007-0296+0+DOC+XML+V0//IT
2 http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=celex:32006H0585
3 fonte: http://burc.regione.campania.it, n. 20 del 28 Marzo 2011.